Locale e nazionale: il Teatro Biblioteca Quarticciolo. Intervista a Andriani e Pirillo
In un momento di grande riflessione sul fare teatro nella capitale, dove una sempre più ampia varietà di soggetti si scontra con la parallela e progressiva mancanza di spazi, è sempre più evidente come la pluralità e la progettualità condivisa siano strategia indispensabile per qualsiasi pratica culturale. Antonino Pirillo e Giorgio Andriani, produttori, organizzatori e direttori artistici, portano avanti da anni questo modello funzionale di collaborazione, ascolto e orizzontalità.
ALTRE NEWS
LA TRILOGIA DEL VENTO DI FABIANA IACOZZILLI AL ROMAEUROPA FESTIVAL 2023
La Trilogia del vento è un trittico in cui Fabiana Iacozzilli si interroga su tre tappe dell’esistenza umana: l’infanzia e il rapporto con i maestri che ci mostrano o ci impongono delle vie da percorrere; la maturità e il rapporto con la genitorialità e la cura e, infine, la vecchiaia in rapporto con il vuoto e il senso della memoria.
GRETA TOMMESANI IN PRIMA NAZIONALE AL ROMAEUROPA FESTIVAL 2023
Rispetto alla coralità della loro direzione artistica del Teatro Biblioteca Quarticciolo, Antonino Pirillo e Giorgio Andriani si sono resi artefici di una virtuosa decostruzione dell’idea di direzione artistica “intesa come competenza di una singola figura, per aprirla a visioni diversificate che operano in sinergia”. Quali sono le azioni da mettere in pratica nella realizzazione di questo nobile intento? I fondatori dell’Associazione Cranpi ci hanno rivelato il loro segreto, espresso da una parola solo apparentemente di uso comune.
continua a leggere;
http://bit.ly/3PTG0zP
NUOVO DEBUTTO DI PAOLA DI MITRI AL ROMAEUROPA FESTIVAL 2023
Rispetto alla coralità della loro direzione artistica del Teatro Biblioteca Quarticciolo, Antonino Pirillo e Giorgio Andriani si sono resi artefici di una virtuosa decostruzione dell’idea di direzione artistica “intesa come competenza di una singola figura, per aprirla a visioni diversificate che operano in sinergia”. Quali sono le azioni da mettere in pratica nella realizzazione di questo nobile intento? I fondatori dell’Associazione Cranpi ci hanno rivelato il loro segreto, espresso da una parola solo apparentemente di uso comune.
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