LA CLASSE

uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli

Primo capitolo della Trilogia del Vento

La classe è un docupuppets con pupazzi e uomini. È un rito collettivo, in bilico tra La Classe morta di Tadeusz Kantor e I cannibali di George Tabori, in cui gli adulti, interpretati da pupazzi realizzati da Fiammetta Mandich, rileggono i ricordi di un’infanzia vissuta nella paura di buscarle. Una storia che Fabiana Iacozzilli fa nascere dai ricordi delle scuole elementari all’istituto “Suore di carità” e in particolare da quelli legati alla sua maestra, Suor Lidia.
Questi ricordi/pezzi di legno si muovono senza pathos su tavolacci che rimandano a banchi di scuola, ma anche a tavoli da macello o a tavoli operatori di qualche esperimento che fu. Tutto intorno, silenzio. Solo rumori di matite che scrivono e compagni che respirano. I genitori sono solamente disegnati su un cadavere di lavagna ma poi ben presto cancellati. Nel silenzio dei loro passi, questi corpicini di legno si muovono nel mondo terrorizzante di Suor Lidia, unica presenza in carne ed ossa che sfugge alla vista di pupazzi e spettatori.
In questa ricerca di pezzi di memorie andate emerge il ricordo in cui Suor Lidia affida a Fabiana la regia di una piccola scena per una recita scolastica decidendo, forse, insieme a lei, la vocazione della sua alunna.

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Trilogia del vento

La Trilogia del vento è un trittico in cui Fabiana Iacozzilli si interroga su tre tappe dell’esistenza umana: l’infanzia e il rapporto con i maestri che ci mostrano o ci impongono delle vie da percorrere (La classe); la maturità e il rapporto con la genitorialità e la cura (Una cosa enorme) e, infine, la vecchiaia in rapporto con il vuoto e il senso della memoria (Il grande vuoto). I punti di partenza sono stati da un lato – e per la prima volta – il dato biografico dell’autrice e dall’altro il lavoro di nutrimento della materia artistica, condotto attraverso le interviste a donne e uomini pront* a condividere una scheggia della propria vita.

Bio

Fabiana Iacozzilli, regista-autrice porta avanti un lavoro di ricerca improntato sulla drammaturgia scenica e sulle potenzialità espressive della figura del performer. Collabora dal 2013 con il Teatro Vascello e dal 2017 con Cranpi e Carrozzerie N.O.T. Dal 2011 è membro del LINCOLN CENTER DIRECTORS LAB/ Metropolitan N.Y. Tra i suoi spettacoli: Aspettando Nil con il quale vince l’Undergroundzero Festival di New York; La trilogia dell’attesa vincitrice del Play Festival (Atir e Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa); La classe che vince il bando di residenze interregionali CURA 2018, debutta a Romaueropa Festival 2018 e vince il Premio In-Box 2019, il Premio della Critica ANCT 2019 e ottiene quattro nomination UBU 2019 (miglior progetto sonoro vinto da H. Westkemper); Una cosa enorme che debutta alla Biennale Teatro 2020 e replica a REF2021.
Nel 2023 debutta con En Abyme alla Biennale di Venezia e con Il grande vuoto a REF 2023, spettacolo che chiude il trittico La trilogia del vento. Si occupa inoltre di pedagogia teatrale e di progetti che usano il teatro come strumento di interazione culturale: nel 2021 è regista di Abitare il ritorno progetto di teatro comunitario ideato da Asinitas e inserito in INCROCI (progetto di interscambio tra realtà che usano il teatro come strumento di interazione culturale) e nel progetto di scambio internazionale di pratiche teatrali Literacy ActNel 2023 cura insieme a Cranpi e in collaborazione con Villa Pia-Italian Hospital Group di Guidonia Montecelio il progetto Piccole donne – da L. M. Alcott – un laboratorio di teatro integrato con giovani donne che soffrono di disturbi alimentari.

LA CLASSE

UBU 2019: Vincitore miglior progetto sonoro; nomination per miglior spettacolo di teatro, migliore regia, miglior scenografia

Vincitore Premio della critica ANCT 2019

Vincitore in-Box 2019

Selezione L’Italia dei Visionari – Kilowatt Festival 2019

Vincitore del bando di residenze interregionali CURA 2018

Finalista Premio Tuttoteatro.com alle arti sceniche Dante Cappelletti 2018

Finalista Teatri del Sacro 2017

Debutto in prima nazionale: Romaeuropa Festival 2018

 

uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli | Cranpi

collaborazione alla drammaturgia Marta Meneghetti  Giada Parlanti   Emanuele Silvestri
performer Michela Aiello, Andrei Balan, Antonia D’Amore, Francesco Meloni, Marta Meneghetti
scene e marionette Fiammetta Mandich
luci Raffaella Vitiello
suono Hubert Westkemper
assistenti alla regia Francesco Meloni, Silvia Corona, Arianna Cremona
tecnica luci Francesca Zerilli
fonico Jacopo Ruben Dell’Abate
collaborazione artistica Lorenzo Letizia, Tiziana Tomasulo, Lafabbrica
foto di scena Tiziana Tomasulo, Valeria Tomasulo
ufficio stampa Linee Realations
consulenza Piergiorgio Solvi
un ringraziamento a Giorgio Testa 
un ringraziamento speciale ai compagni di classe 

produzione Cranpi, La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello Centro di Produzione Teatrale, Carrozzerie | n.o.t
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura | con il supporto di Residenza IDRA e Teatro Cantiere Florida/Elsinor nell’ambito del progetto CURA 2018 | e di Nuovo Cinema Palazzo
con il sostegno di Periferie Artistiche Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio

DEBUTTO: Romaeuropa Festival 2018

INFO

Cranpi
Antonino Pirillo mob + 39 347 8312141
Giorgio Andriani mob + 39 338 4349819
email spettacoli@cranpi.com

GALLERIA FOTOGRAFICA

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