Cime Tempestose

di Martina Badiluzzi

È a un’arte senza genere quella a cui tendiamo se la lente d’ingrandimento è un’opera come “Cime tempestose”. Un genere letterario che supera la barriera del genere e parla all’essere umano in conflitto, colto nel tentativo arduo di far dialogare la natura maschile con quella femminile, il privato col pubblico, il terreno con l’ultraterreno, la nascita con la morte.

Rileggere Cime tempestose” da adulte è come tornare a casa. È un rito di passaggio quello a cui Emily Brontë ci sottopone come lettrici, lo sprofondare nelle viscere e nelle oscurità di una storia familiare dolorosa e violenta che si realizza, sul finale, nellimmagine consolante di due amanti senza paura: Cathy e Hareton. 

Il nostro spettacolo inizia da quei due amanti e da un ritorno a casa. Le figure che vogliamo in scena non sono più Catherine e Heathcliff; gli adattamenti hanno consumato i loro nomi e la critica abusato dei termini romanticismo e passione per raccontare la loro storia. Lasciamo spazio a Cathy (Arianna Pozzoli) e Hareton (Loris De Luna), la seconda generazione che abita il romanzo. Hareton è il secondo” Heathcliff, lennesimo figlio non desiderato e Cathy la copia identica della madre. 

A questi due giovani è affidato il compito di gestire leredità delle proprie famiglie, non solo quella materiale ma soprattutto quella emotiva. Di trasformare le disuguaglianze sociali, il razzismo e il maschilismo di quel piccolo mondo antico in qualcosaltro. 

Possono due bambini cresciuti in ristrettezza damore, in dinamiche familiari tossiche e violente riuscire ad amarsi? 

Non tutti ricordano che “Cime tempestose” è un luogo e il nome di una casa dai soffitti animati. Per andare avanti, per costruire un futuro insieme, Cathy e Hareton devono tornare nella casa dove si sono incontrati e riattraversare il proprio passato. 

Le scene cardine di “Cime tempestose”, gli scambi tra Heathcliff e Catherine riemergono nei dialoghi tra Hareton e Cathy, è la casa ad agire su di loro, la casa a ripresentare i fantasmi del passato, a volte le case devono essere distrutte. 

                                                                                                                                                                                              Martina Badiluzzi 

Bio

Martina Badiluzzi è regista, autrice e interprete. Si è formata studiando con Anatolij Vasil’ev, il duo artistico Deflorian/Tagliarini, Lucia Calamaro, la regista brasiliana Christiane Jatahy, Joris Lacoste e Jeanne Revel, Agrupación Señor Serrano e Romeo Castellucci. Nel 2019 ha vinto il bando “Biennale College Registi Under 30” della Biennale di Venezia con lo spettacolo “The making of Anastasia”, di cui ha curato regia e drammaturgia che si sviluppa a cavallo tra teatro e cinema. Come interprete, è stata impegnata nella tournée internazionale di “Avremo ancora l’occasione di ballare insieme”, spettacolo della compagnia Deflorian/Tagliarini. Nel marzo del 2022 ha debuttato presso la Fondazione Haydn di Bolzano, l’opera di teatro musicale “Silenzio”; suo il libretto originale e la regia. Dirige e scrive “Penelope”, spettacolo co-prodotto da Romaeuropa Festival, e “Cattiva sensibilità”. É aiuto regia di Nanni Moretti per lo spettacolo “Diari d’amore” su testi di Natalia Ginzburg. Negli ultimi anni si è dedicata allo studio dei linguaggi performativi, alla ricerca di un dialogo possibile tra la scrittura, l’interprete e la scena.

CIME TEMPESTOSE

regia e drammaturgia Martina Badiluzzi
con Arianna Pozzoli e Loris De Luna
dramaturg Giorgia Buttarazzi
collaborazione alla drammaturgia Margherita Mauro
scene Rosita Vallefuoco
suono e musica Samuele Cestola
luci Fabrizio Cicero
costumi Giuditta Verderio
drammaturgia del movimento Roberta Racis
realizzazione scene Alovisi Attrezzeria
foto di scena Laila Pozzo
ufficio stampa Antonella Mucciaccio

produzione Cranpi, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Romaeuropa Festival
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura
con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo

DEBUTTO: Romaeuropa Festival 2024

INFO

Cranpi
Antonino Pirillo mob + 39 347 8312141
Giorgio Andriani mob + 39 338 4349819
email spettacoli@cranpi.com

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